Il report di Simone Moro e i dettagli sulla nuova via alla finora inviolata parete nord del Khali Himal – Baruntse Nord (7066m), Nepal.

Alle 7,00 (ora italiana) di martedì 4 maggio, Simone Moro, Bruno Tassi “Camos” e il kazako Denis Urubko hanno raggiunto la vetta del Khali Himal (black summit) 7066m o Baruntse Nord, in Nepal. Subito dopo i tre – rinunciato per il troppo vento a proseguire lungo la cresta che conduce in vetta al Baruntse (7129m) – hanno iniziato la difficile discesa e, con un ulteriore bivacco in cresta, il 5 maggio sono approdati sani e salvi al Campo Base.

E’ la prima salita della parete Nord del Baruntse. Una parete di 2550m, “davvero grande, impressionante, severa e minacciosa” come ce la descrive Simone Moro. Una parete che, per il tentativo decisivo, ha richiesto: “una lotta durata quattro giorni e quattro notti”, su roccia, ghiaccio, misto in costante “compagnia” di un “freddo ed un vento quasi impossibile”.
E’ nata così “Ciao Patrick”: 2500 metri di sviluppo,
di cui gli ultimi 1350 metri saliti in stile alpino. Una nuova, difficile, via dedicata al grande alpinista-mito Patrick Berhault, recentemente scomparso.

Senz’altro una bella soddisfazione, e un bel risultato, per Simone Moro, Bruno Tassi e Denis Urubko a cui va associato Boris Khorshunov, il quarto componente della spedizione, attivissimo nella preparazione di tutta la prima parte della salita (nonostante i suoi 70 anni!).

6 maggio 2004
CIAO PATRICK
Via nuova al “Khali Himal o Baruntse Nord” 7066m
il report di Simone Moro dal Campo Base

“E’ stata dura, veramente dura, ma alla fine con i denti stretti dal freddo e dalla fatica siamo arrivati in cima alla montagna dei nostri sogni per la via che volevamo aprire. La parete nord del Kali Himal è davvero grande, impressionante, severa e minacciosa. Era anche vergine e solo l’occhio umamo l’aveva forse idealmente percorsa e su di essa si erano posate le nostre speranze di poter materializzare questi sogni. Sapevamo che l’esposizione e la natura della parete ci avrebbero costretti a mettere in gioco tutte le nostre capacità tecniche e psicologiche.
E così è stato… Una lotta durata quattro giorni e quattro notti. Su ogni tipo di terreno, roccia, ghiaccio, misto. In tre abbiamo bivaccato per quattro notti in una minuscola tendina da due persone che non ha mai trovato una superficie sufficiente per poterla posizionare correttamente ed in piano. Spesso le gambe penzolavano nel vuoto e gli spazi ridottissimi obbligavano a contorsionismi. Sempre e solo in punta di ramponi per quei quattro lunghissimi giorni, appesi alle lame delle piccozze e alle punte infreddolite delle mani. Viti da ghiaccio, lame di piccozza, friend, nuts e voglia e capacità di lottare sono state le uniche ancore di salvezza. Ne abbiamo fatte e ne sono capitate di tutti i colori ma l’unica vera costante della salita è stato il freddo ed un vento quasi impossibile, sempre preannunciato dal bollettino meteo. Sulla cima le raffiche hanno sfiorato i 120 Km/h (35 m/s) e la vera lotta è stata quella di non farsi trascinare via dagli elementi.
Dare ora dei numeri riferiti alle pure difficoltà tecniche è difficile e sterile anche se proveremo a farlo. La cosa sicura è che la via è aperta, la cima raggiunta e che il nome della via è “Ciao Patrick” dedicata allo scomparso Patrick Berault. Un amico ed un mito dentro e fuori il mondo dell’alpinismo che mancherà a tutto il movimento della verticale e alle persone che lo hanno incontrato.”

Simone Moro

La parete nord del Baruntse di 7129 metri. inviolata ed intoccata, si trova di fonte alla sud del Lhotse (8516m), nel gruppo montuoso tra Everest 8850m e Makalu 8463m, Da notizie ufficiali solo la cresta nord (quella di sinistra guardando la parete) è stata salita nel 1980 da una spedizione francese. Tutte le altre salite alla montagna sono invece avvenute per il lato opposto lungo la cresta sud-est. La prima ascensione, nel 1954 anno successivo alla prima ascensione dell’Everest, si deve a Edmund Hillary e a un gruppo anglo-neozelandese che salirono lungo la cresta sud-est provenendo dal versante est (Makalu).

Portfolio

dall’alto: Denis Urubko in salita; Bruno Tassi e Simone Moro in vetta. Sotto: la parete NO del Baruntse con, in rosso, il tracciato della nuova via al Khali Himal.
(ph arch. Simone Moro)

CIAO PATRICK
Khali Himal o Baruntse Nord 7066 m

Aperta: il 4 Maggio 2004 da: Moro Simone G.A, Tassi Bruno”Camos” G.A, Urubko Denis
Sviluppo: 2550 metri di cui gli ultimi 1350 metri saliti in stile alpino
Campi intermedi: 3
Difficoltà max in misto: M6+ spesso su roccia friabile a lastre e strapiombante
Difficoltà massime in roccia: 5+/6
Difficoltà massime in ghiaccio: tra 70° e 90° su ghiaccio fine che copriva placche di granito
Esposizione: Nord Ovest
Bivacchi in parete: 4
Discesa: in 12 ore totali con 20 calate in doppia in piena parete

Portfolio
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